venerdì 13 giugno 2014

Il Poliamore



Claudia vive con Ettore, l’amore della sua vita. Quando Claudia non c’è, Ettore si vede con Cristina e ha appena conosciuto Stefania su un sito di incontri. Claudia ha anche una fidanzata che vede una o due volte a settimana, Enrica, e talvolta esce anche con Emanuele (ma niente di serio).
Sembra che vi stiamo raccontando della peggiore love story del mondo, e invece no. Perché Claudia, Ettore e tutte le altre persone coinvolte sono poliamorosi, ciascuno di loro è a conoscenza delle relazioni dei propri partner e soddisfatto della propria vita relazionale.

Di che cosa vi stiamo parlando?
Il poliamore è definito come la pratica (o la possibilità) di avere più di una relazione intima, sessuale o affettiva per volta, con il consenso esplicito di tutti i partner attuali e potenziali.
In pratica, una situazione che è simultaneamente l’opposto della monogamia e l’opposto del tradimento, e che si presta a molti tipi diversi di realizzazione.
Non è facile stabilire quante persone poliamorose (abbreviato spesso in “poli” o “poly” all’americana) ci siano in Italia: gli iscritti al principale gruppo Facebook sono più di 1300, anche se una percentuale è composta da persone “policuriose”. Al tempo stesso, però, agli eventi arrivano continuamente persone che hanno appena scoperto di essere poliamorose o che vorrebbero provare la nuova modalità relazionale.

La buona notizia è comunque che i poliamorosi esistono, e che vivono le loro relazioni in modo sereno.
La cattiva notizia è che esiste ancora poca visibilità di questa modalità relazionale, e anche quella poca spesso considera il poliamore come una pratica di sola trasgressione sessuale o come il tradimento libero (da conseguenze e da una visione etica).

Le considerazioni etiche sono invece di fondamentale importanza nell’ambito del poliamore, che si fonda sul consenso esplicito e sulle responsabilità personali. Per far funzionare una relazione a tre, quattro o più, è vitale essere onesti, prendersi le proprie responsabilità e imparare a gestire le emozioni. L’unico canale per raggiungere tutti questi obiettivi, oltre a quello di una vita serena con tutti i partner, è la comunicazione: chiara, esaustiva, negoziale quando serve e che lasci tanto spazio all’ascolto dell’altro. Se la comunicazione è fondamentale nei rapporti a due, provate a immaginare che succede quando le relazioni diventano figure geometriche complesse che si intersecano tra loro.

Le relazioni poliamorose lasciano spazio, e danno importanza, anche a relazioni ludiche e non impegnate (sempre previo consenso di tutti). Forse per questo motivo sono considerate simili al tradimento, ma non facciamoci trarre in inganno: per quanto non si facciano tanta pubblicità, esistono famiglie poliamorose stabili, che esistono da decenni e che hanno cresciuto figli con tre o quattro genitori.
L’obiettivo della visibilità è recente: ci sono ancora triadi, quadriadi e altre famiglie allargate che scoprono dopo anni di non essere gli unici “strani”, di poter dare un nome a quello che stavano facendo e di poter conoscere altri come loro.

Le relazioni multiple, così come quelle classiche a due, non sono immuni da gelosie, dolore, drammi e separazioni. Semplicemente, si impara a gestire il conflitto e le emozioni proprie e altrui crescendo tutti insieme. La comunità poliamorosa italiana è coesa e, quando una relazione è in difficoltà per via di un nuovo partner o di una nuova configurazione o anche per disaccordi più comuni, spesso gli amici e i partner dei propri partner (metamori, in gergo) accorrono a dare supporto e spalle su cui piangere dato che ci sono già passati.
La maggior parte degli incontri sono però festosi e allegri: si mangia tanto, si ascolta musica, si scherza e si dà spazio al confronto su tematiche come la gestione della gelosia, il coming out e l’organizzazione familiare. Insomma, le feste poly sono uguali a tutte le altre feste, anche se si parla dei propri compagni al plurale e si è più aperti per quanto riguarda la sessualità (quando inizi a valutare nuovi schemi relazionali, è facile mettere in dubbio anche quel che ci hanno insegnato su orientamento, genere e preferenze in ambito sessuale). 
Io lo so, ci sono stata, mi sono divertita tanto e ci ho trovato degli amici che mi hanno insegnato quante sfumature ci possono essere nell’arcobaleno.

Per altre info:
Facebook: Poliamory Italy Poliamore Italia




Nessun commento:

Posta un commento